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mercoledì 9 dicembre 2009

Il pianoforte (da "Il pianoforte" antologia "Aneliti di sole")


Sono le voci del pozzo
banchi nelle vene
scuri tasti di un pianoforte.


Danzo dal bianco al nero
refolo fra il tralcio d’edera,
scalo mura d’ombra, fino
al ciglio di una lacrima vera:
specchio affamato diverso cielo

E così vedo:
Donne, sitibonda schiera,
piaghe sotto i piedi soffiare
sulla brace, prima che sia cera,
il viso di un figlio ripreso in un velo.

Da una finestra di neve
lo zucchero velato del ricordo,
il moto dolce della pendola,
l’innocente fiato ascolto,
pispigliare quel canto lieve.

Ah questo bordo di voglia,
come il flutto si asconde allo strato
di abiti vestiti a memoria;
fra lascive pieghe, lunato
il sogno mi appare, privo di foglia.

Non porta viaggio questo viaggiare
scali soste stazioni da ripartire:
nel meriggio del passo, mi scorgo
innamorato delle cose, a rifluire
nel vento, i colori del mio volare.


Sono le voci del mare
vele sulla pelle
chiari tasti di un pianoforte.

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