mercoledì 9 dicembre 2009
Il gatto
Il gatto che vedo sognante
sul davanzale della casa giallo di marte,
è l’idea di me sospesa fra il cielo ed il cemento,
io, che mi guardo,
con i gomiti affacciato alla finestra,
mentre l’acciaio colorato scandisce il tempo sulla strada ferrata,
ai bordi della mia incoscienza.
Ruggine sono i miei occhi nel soffice grigio piombo,
qui, dove tutto mi conduce,
ho piedi d’angelo, leggeri sui coppi,
corpo di gatto, bocca d’amante
e così filo il vento
rubando al cielo le note più alte.
Questo è il mio tetto,
un lucido anello di sposa,
il sogno che non si ricorda,
l’attimo che è prima di tutto,
fino a domani,
quando l’azzurro dei miei occhi
sarà diverso dal cielo che ora vedo,
ed affonderanno i miei pesanti stivali
nel grigio catrame antropofago.
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